Allevamento e riproduzione,  Betta non selezionati

Biotopi: il fiume Mekong

di Riccardo della Pietà

 

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Fonte: Google

 

Questo fiume è tra i sistemi fluviali più imponenti della Terra, con una bacino di circa 810.000km² e una lunghezza stimata intorno ai 4.400km (circa 3,4 volte la lunghezza dell’Italia). La posizione della sorgente di questo immenso corso fluviale è stata oggetto nel corso degli anni di molte supposizioni e teorie, per questo motivo diciamo oggi che la sorgente si trova in un’area dell’altopiano del Tibet a circa 3000m MSL(Mean Sea Level= Livello Medio del Mare).
Successivamente attraversa lo Yunnan (Cina), il Myanmar, la Thailandia, il Laos, la Cambogia e il Vietnam. Abbiamo spesso sentito parlare di Basso, Medio e Alto Mekong , questa suddivisione viene effettuata in base alle variazioni che subisce il fiume durante il suo corso, vediamone i principali:

  • Alto Mekong: Questa parte del fiume è caratterizzata da vallate strette e profonde con una forte corrente: scorre oltrepassando Tibet, Yunnan, Birmania, delimitando il confine naturale tra Myanmar e Laos e raggiunge la Thailandia settentrionale, viene chiamato in Tibetano Dza Chu e Láncāng Jiāng in Cinese (che significa “fiume turbolento”). Il fiume lascia la Cina ad un’altitudine di 500m MSL. Gli stati in grassetto fanno parte del famoso “triangolo d’oro”, si aggiunge anche il Vietnam.
  • Medio Mekong: Questa “sezione” di fiume viene identificata a circa 3000km dopo le sorgente/i (Tibet), il fiume in questo tratto funge da confine naturale tra Thailandia e Laos. Il medio Mekong parte quindi da Chiang Saen (Thailandia) fino alle Khone Falls (Territorio Laotiano).
  • Basso Mekong: Il basso Mekong si trova prevalentemente in Cambogia, dove viene chiamato Mékôngk oppure Tonle Thom (Grande fiume), per poi sfociare a delta nel territorio (paludoso) Vietnamita, nel Mar Cinese. Questo territorio, dove sfocia il fiume Mekong, è caratterizzato da foreste allagate e paludi. Nelle prossimità delle coste l’acqua dolce e quella marina si mescolano incontrandosi tra fitti mangrovieti.
    Come si può immaginare il fiume comprende moltissimi affluenti e una vastissima varietà di flora e fauna.

 

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Il nostro amico Betta sp. vive in buona parte del bacino del Mekong, principalmente nella “sezione” Medio-Bassa del fiume (sopratutto tra Thailandia e Cambogia ). Gli ambienti in cui vive possono essere considerati al limite (come ad esempio risaie, stagni, zone paludose alluvionali ecc..) e direi quindi di evitare di riprodurre in un acquario un biotopo di quel genere anche perché l’habitat è caratterizzato da grosse variazioni ambientali esterne all’acqua che difficilmente possono essere imitate in acquario.
Ora vediamo perché il fiume Mekong e le acque limitrofe nella Thailandia subiscono molte variazioni in base alla stagionalità “dettate da un vento”.

Il clima in Thailandia:
Il clima è tropicale caratterizzato dalla presenza dei Monsoni. Il monsone è un vento ciclico caldo, tipico dell’ Oceano Indiano il quale influisce notevolmente sul clima in Thailandia. Le temperature variano in base alle zone. Ad esempio, nella Thailandia centrale, settentrionale e orientale la stagione fredda va da metà ottobre a gennaio, durante la quale le temperature scendono fino ai 15° C. La stagione calda và da febbraio ad aprile con temperature che arrivano anche a 40° C. Infine la stagione delle piogge ha inizio a giugno e termina a ottobre con temperature che arrivano a toccare anche lo zero. Nelle aree meridionali la stagione fredda è più breve, dal momento che il monsone che soffia sulle regioni che si affacciano sul Mar delle Andamane fa sì che le piogge terminino un paio di mesi dopo rispetto al resto del Paese.

 

Si possono quindi distinguere 3 stagioni: un periodo fresco e asciutto, da novembre a febbraio, quando soffia il monsone nord-occidentale; un periodo molto caldo, da marzo a metà maggio; la stagione delle piogge, da maggio a ottobre, determinata dal monsone sud-occidentale.

 

Per ricreare al meglio l’habitat in acquario cercando di avvicinarsi fedelmente alla naturalezza del Mekong, vediamo ciò che si può trovare in natura:
Il medio e basso Mekong “in acquario per Betta sp.”: Nella stagione delle piogge il Mekong tracima andando ad inondare i campi, risaie e foreste limitrofe. In queste zone la varietà di flora è molto ampia, ad esempio possiamo trovare: Azolla pinnata, Ceratophyllum demersum, Cryptocoryne sp., Hydrocotyle sibthorpioides, Lemna gibba, Limnophila sp., Microsorum pteropus, Najas indica, Rotala rotundifolia. Ci sono ancora moltissime varietà di piante emerse (solo per un certo periodo all’anno, vedi ad esempio Cryptocoryne sp.), semiemerse e sommerse. Nelle pianure allagate ricche di vegetazione semiemersa l’acqua è molto limpida, salvo intorbidirsi notevolmente dopo le grandi piogge per poi tornare limpida appena i sedimenti si posano sul fondale. Non si può dire di certo la stessa cosa per l’acqua nel bacino del basso Mekong, che si presenta invece molto torbida (in particolare nella stagione delle pioggie). Le caratteristiche chimiche dell’acqua sono dettate da ph leggermente acidi e durezza carbonatica molto bassa.
Valori medi del basso fiume Mekong: pH da 6-6,5 a pH 8, Conduttività di circa 20-50 ms/cm, GH o durezza totale Da qui capiamo che mantenere un’acquario con dei valori del genere è abbastanza complesso, in quanto misurando il KH non misureremo la durezza carbonatica dell’acqua ma l’alcalinità dell’acqua, ovvero l’effetto tampone che avrà la nostra acqua rispetto gli sbalzi del pH. Tutti sappiamo quanto sia importante il valore del pH in acquario per cui consiglio vivamente di mantenere un KH non inferiore a 5/6 °dkh per non avere crolli repentini di pH: ricordiamoci infatti che la misurazione del pH si basa su una scala logaritmica e la variazione di un solo punto di pH coincide con l’aumento (o la diminuzione) della concentrazione degli ioni H (idrogeno) di 1000 volte!

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